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lunedì 23 maggio 2011

La cicogna e i pulcini
















Pulcini (Calcio)
"Pulcino è il termine con cui in gergo calcistico si definisce ciascuno dei giocatori che forma una delle squadre giovanili di una società calcistica. Più specificamente rientrano nella sezione pulcini i bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni.
Fino agli anni novanta questa era la sezione più giovane di ciascuna squadra. Attualmente alcune società sportive accettano iscrizioni anche per i bambini più precoci, tra i 6 e i 7 anni, mentre altre preferiscono creare una sezione dedicata che spesso si definisce, un po' ironicamente, con il nome di "ovetti".
I pulcini non utilizzano durante il campionato tutta l'area del campo da calcio regolamentare, ma apponendo due porte removibili ai margini della regolamentare area di gioco, creano un campo più ristretto che occupa una sola metà del campo da calcio tradizionale."

Che ci azzecca la cicogna con i pulcini calcistici? No, non sono impazzita, tranquilli :))
Sto solo partecipando a un gioco stupendo, invitata dall' amico Exodus: piacevolmente sorpresa della mia inclusione nel suo elenco,ora mi guardo intorno, smarrita e spaesata, credo di non essere all’ altezza di questo premio.
Ma procediamo con ordine; le regole sono queste:
  1. Andate su Wikipedia e selezionate "Una voce a caso". Non importa cosa compare, quella sarà la voce del vostro premio.
  2. Leggete la pagina (non necessariamente da cima a fondo) che vi è capitata sotto mano e così, banalmente, copiate le informazioni nel post che creerete per il premio. Il post dovrà contenere insomma una sorta di "Lo sapevate che...?" della pagina che a caso avete trovato su wikipedia. Non barate, non vale cliccare due volte sul link. 
  3. Al fondo del post spremete le meningi e cercate di ricordare se con quella pagina avete qualcosa a che fare. Aneddoti, ricordi, storie, fantasie, curiosità, qualsiasi cosa.
  4. Girate il premio a 5 dei vostri blog preferiti. E' concesso uno scarto di +-1 blog. (ovvero minimo 4 massimo 6, ma meglio 5.).
Bene! Diligentemente scrivo nella barra di ricerca "Una voce a caso". E cosa viene fuorti? Guarda un po': la voce "Pulcini(calcio) con quel che ho copiato.

NOOOO!!! Sto per abbandonare!
Anzi no: magari faccio un altro tentativo, sperando in un ancoraggio più adatto!!!
NOOO!!! C' è scritto chiaramente nel regolamento che non si può barare!
Ma guarda un po' cosa mi capita in una domenica mattina ... Il calcio con me non ha nulla a che vedere: è la passione di uno dei figli e di mio marito in quanto hanno praticato questo sport... E poi? Niente...la tastiera siferma qui... Sto per ritirarmi, ma ...

Mi allontano piano piano dai pulcini del calcio e mi sovvengono i pulcini veri... Chiudo gli occhi. Accolgo nel palmo delle mani unite un batuffolino caldo, giallo; me lo accosto alla guancia, percepisco una tenerezza infinita; ascolto il tenero pigolìo; ricordi lontani, lontanissimi...
Quante volte, da piccolissima, ho assistito, a fianco a mia madre, al miracolo della nascita dei pulcini! Con gli occhi spalancati, pupille dilatate, il sospiro sospeso, ho visto quell'uovo che prendeva vita, che lasciava intravvedere un esserino pigolante, bisognoso di rompere la barriere, ed abitare nel mondo...
Ero in età prescolare, è tanto che non ci pensavo, ma ora il ricordo è nitido.
 Quell' anno non fu così, capitò qualcosa che non capii o non ricordo: i pulcini non nacquero. Furono acquistati.

L' episodio s' intreccia con il mio essere unica figlia, desiderosa da sempre di una sorella o di un fratello. Sebbene la mia infanzia sia stata stupenda per innumerevoli motivi, l' essere figlia unica è per me ancora oggi, fonte di un sottile dispiacere, di una solitudine mai colmata; compensata sì dalle belle amicizie, dai rapporti di lavoro, dai rapporti parentali, dalla mia nuova famiglia. Ma un fratello una sorella, quelli sì, mi sono sempre mancati...
E credo che siano cosa diversa e insostituibile; lo evinco anche dal rapporto tra i miei tre figli.
Ebbene, in una mattina di primavera inoltrata, mia madre, pensando di far cosa a me gradita mi disse rientrando in casa:
- Vai a vedere un po’; sotto l’ albero del fico c’ è una bella sorpresa per te .La cicogna ti ha portato una bella cosa!
Quella della cicogna era un adagio in auge peri bambini nati negli anni 50.

Mi precipito, sperando di trovare un bambino in ossa e ciccia.E invece ?! Una nuvola gialla di festosi pulcini  Per sedare il mio evidente disappunto arriva la spiegazione:
- Non aveva bambini disponibili, perciò ti ha portato dei pulcini la cicogna…

Non so descrivere quale turbinìo di emozioni mi prese: certo è che la rabbia e la delusione furono incontenibili! Mia madre era rientrata in casa e io mi avventai su quegli esserini; a uno a uno li presi per la testa e li agitai furiosamente fino a quando non pigolavano più.
Niente bambini??? Allora, niente pulcini!!!! Ecco!

Quando mamma tornò-(lei era la mansuetudine fatta persona)- alla vista della strage degli innocenti, perse il controllo; non riusciva a spiegarsi per quale motivo mi ero trasformata in una bimba che lei stentava a riconoscere. Una sonora sculacciata la presi, e alla grande ...
Ma non era quello il motivo del mio pianto disperato; mi chiedevo come poteva quella sciocca cicogna pensare di sostituire un bambino con i pulcini; E la mamma? Come poteva barattare i pulcini con un bambino? E perché mi puniva? Non doveva essere solidale con me?
Mi sentivo indignata, ma a quattro anni gli strumenti per esprimere tali sentimenti non li avevo.
La mia furia continuò, mi diressi all’ angolo delle erbe aromatiche; e giù a pestare prezzemolo, sedano e basilico! Giornata terribile …

Per diverso tempo ebbi disturbi del sonno, mi svegliavo tremante e sudata e trovavo i miei genitori vicino a me svegli e preoccupati. Parlarono di questa cosa al medico di famiglia, raccontando tutto.
Il dottor Giovannino scuoteva la testa e intanto mi passava le dita tra i riccioli sorridendomi bonario.
Una frase me la ricordo benissimo:
- Non siete cattivi genitori. State tranquilli. Solo che questa bambina va trattata come se fosse adulta. Niente stratagemmi:
"La mamma non può avere altri bambini perché rischierebbe di stare tanto male e poi non potrebbe più prendersi cura di te".
Ecco, bastava dire semplicemente così, in modo chiaro e veritiero; la bambina avrebbe subito capito e piano piano si sarebbe fatta una ragione. Ma non è tardi. Seguite questa semplice regolla e tutto andrà a meraviglia."

Il dottor Giovanni è stato il nostro medico: della mia famiglia di origine e quella attuale. A lui ho affidato anche i miei figli. E’ stato il nostro grande punto di riferimento in tutte le tappe e le circostanze della vita; anche dopo essere andato in pensione, fino a che una malattia non se l’ è portato via…

Sono andata lontano lontano, travolta da uno tsunami di ricordi che vanno ben oltre quello che ho scritto;
ho riso e ho pianto.


Ora il passaggio ad altri cinque amici: qui mi imbarazzo sempre. La tentazione sarebbe quella di includere tutti i blog che seguo, in quanto, per definizioone, sono tutti preferiti; ma devo attenermi alla regola. Saranno 5, come richiesto, saranno quelli che associo di gettito al gioco per motivi che non mi chiedo:

Lara: http://estateincantata.blogspot.com/
Sciarada: http://animamundi-sciarada.blogspot.com/
Lucida Follia: http://conciliarestanca.blogspot.com/
Luigina: http://luiginabs.blogspot.com/
Folletto del Vento: http://basadone.blogspot.com/

Qualunque associazione vogliamo esternare vivacizza ulteriormente la nostra persona che si cela solo apparentemente dietro lo schermo. Anzi, proprio la sua smaterializzazione insita nell' assenza di quella sensorialità che di norma ci annuncia agli altri, è la via di accesso al profondo, ad un frammento di essenza che crea quelle assonanze ed affinità che si esprimono  nelle nostre relazioni di rete. A presto leggervi!

6 commenti:

  1. E' bellissimo questo tuo post! Sto leggendo nei vari blog i risultati di questo gioco e mi incanta vedere come da una parola si arrivi ai ricordi più strani.
    Buona giornata e un abbraccio

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  2. Grazie Emanuela, vengo a leggere da te ;)
    Un abbraccio

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  3. Questo gioco che ha inventato Filippo è proprio terribile.

    Il tuo post è illuminante su quanto siamo amorali (e naturali) se privi di una buona... educazione... dove educazione forse è soprattutto verità. E' strano come la verità lenisca le ferite.

    D'altronde la mia mamma, bambina, chiese alla sua di gettare a terra la sorellina più piccola, che le aveva rubato tutte le attenzioni.

    Hai fatto fuori tutti quei pulcini, eh? Pensare che io mi sento in colpa se mangio il pollo, sapendo che quel povero essere è in realtà un pulcino di 28 giorni gonfiato fino a diventare pronto e commerciabile. 28 giorni di vita. C'è proprio tanto di sbagliato nel nostro modo di vivere, alimentarci.

    La tua descizione dei pulcini pigolanti comunque è stata tenerissima, il tuo atto successivo mi ha ricordato i racconti di Stephen King, dove si passa con naturalezza dalla tranquillità di una scampagnata all'orrore della morte. Forse la vita è proprio questa.

    Ciao

    EXO

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  4. @Exodus
    Io mi sento ancora in colpa per quei pulcini; pensa che non sono capace di uccidere un ragno; se lo trovo in casa, lo prendo e lo "accompagno" in giardino.

    I pulcini non erano il mio berasaglio, anche se poverini hanno pagato duramente; ce l' avevo con un mondo che non governavo ma che sentivo ingannevole e che mi faceva pure sentire colpevole.

    Hai ragione, sembro un killer seriale; ma la Graziana vera è quella che veglia la nascita dei pulcini :))
    Pensa che quando mia madre cucinava il pollo, affinché ne mangiassi, mi diceva: "Lo ha messo sotto la macchina-oppure- lo ha azzannato il cane" :)

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  5. Cara Graziana, finalmente ho trovato il post di cui mi avevi parlato :)
    Ora devo capire bene di che si tratta.
    Ma sopratutto ti ringrazio per avere pensato a me :)
    Con ritardo, domani comincio.
    Un abbraccio,
    Lara

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  6. Tranquilla, non voleva essere un compito, ma non è neppure la solita catena... E' un gioco simpatico.
    Scusa se non sono stata chiara; in effetti ci sono stati altri post successivamente.
    Un abbraccio anche a te

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