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venerdì 2 maggio 2008

La coppia destinata a durare
















Quale coppia?


Oggi alcune giovani coppie per essere certe di essere fatti l' uno per l' altra, scelgono di sottoporsi al rodaggio della convivenza. Uno, due anni, poi il matrimonio, civile o religioso che sia, oppure l'eterna convivenza.
Ma siamo sicuri che alla fine della prova, sebbene perfettamente riuscita, si può affermare con tutta sicurezza "Ce la faremo per sempre!"?
Il legame terrà forte al logorio del tempo, alle tempeste della vita, alle future esperienze di vita?!

Lo stare insieme è un rodaggio permanente. La locuzione "E vissero felici e contenti" è solo il finale delle fiabe.
E' chiaro che il colpo di fulmine o la passione travolgente sono sì qualcosa di unico, ma da soli non sono destinati a garantire l' unione: un incendio si spegne sempre.
Oltre la passionalità è necessaria la condivisione sicuramente non totale, ma di qualche interesse, del modus vivendi, dell' attrazione fisica ... ma non basta.
La condicio sine qua non, è l' atteggiamento di apertura di entrambi, all' interno della coppia e all' esterno, nella vita sociale: all' interno come dialogo permanente; all' esterno come luogo di investimento di risorse personali e di incremento delle stesse.

Nel corso della mia vita ho visto naufragare coppie monolitiche che io avrei definito eterne. Ma in effetti, proprio quella full immersion reciproca, ha finito per decretare la loro fine. La full immersion è portatrice di chiusura verso l' esterno e di esaurimento delle risorse personali: quell' apparente equilibrio in realtà è solo un egoismo a due. Capita che nell' annullamento reciproco nell' altro ci sia sempre uno che si appoggi di più; oppure chi a lungo andare, finisce per stancarsi.

Apertura, dunque, questa è la parola chiave: dicevo, dialogo continuo e apertura al sociale.
Dunque: le risorse personali vanno incrementate continuamente e non consumate all' interno.
Ci siamo: la coppia è una "comunione negoziata". Una parte delle risorse umane va investita all' interno; una parte all' esterno: quali e quante lo decidono i "contraenti".
In tal modo ognuno ritorna sempre più arricchito e arricchisce anche l' altro, sfuggendo all' ossidazione del tempo; le risorse investite all' interno, anche se sono dell'identica proporzione (1/3, 1/4) é una proporzione che s' incrementa sempre in rapporto al tutto! E la coppia si rinnova continuamente trovando sempre nuovo carburante di cui alimentarsi.

Ricetta miracolistica? Certo che no. E' un impegno reciproco, questo sì.
Ma è sicuramente una risposta alternativa alla coppia del passato, alla coppia borghese che durava sì tutta la vita, ma che nessuno accetta più. Ed è giustissimo!
A quale prezzo durava?
Spesso al prezzo di una vita violenta al femminile soprattutto, ma anche al maschile. E non necessariamente di violenza fisica si trattava (pur non essenda esclusa ..sigh!), ma violenza a sé stessi, a vantaggio della rispettabilità, spesso tutta esteriore. Ma è un sacrificio giusto quello di rinnegarsi per tutta la vita, per accettare un ruolo predefinito!?
O piuttosto è più doveroso definire e ridefinire continuamente i propri ruoli, realizzandosi e costruendosisi reciprocamente, in prospettiva permanente?

Libera riflessione personale mutuata dal pensiero di Willy Pasini e di Erich Fromm

6 commenti:

  1. Veramente un bel post Graziana: hai centrato in pieno e descritto in modo migliore quello che volevo dire nel mio post sulla nostra vita di coppia che ..dura, nonostante l'amore non sia più passione fisica travolgente, ma si sia trasformato in passione per altri interessi che ci accomunano.
    Io conosco coppie che dopo il rodaggio di convivenza prematrimoniale si sono lasciate proprio perché hanno scoperto di non aver altro in comune che l'attrazione fisica e ciascuno non accettava di rinunciare al proprio egoismo e di capire l'altro. Grazie per avermi reso partecipe di questa tua bella riflessione. Il tuo blog scopro ogni giorno essere una miniera preziosa. Ti abbraccio e ti auguro una Pasqua serena con le persone che ami e ti amano

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  2. Grazie ... Ti abbraccio anch' io. Buona Pasqua anche a te e a tutta la tua bella famiglia!

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  3. A distanza di 2 anni per la mia famiglia questo tuo post è quanto mai attuale, infatti il matrimonio del mio unico figliolo, allietato dalla nascita di 2 meravigliosi bambini, dopo soli 6 anni e mezzo, senza rodaggio prematrimoniale è miseramente fallito per l'incapacità di dialogare e di ridefinire i ruoli e di rinunciare ai propri egoismi per il bene dei figli

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    1. Ciao Luigina, sono poco attiva negli ultimi tempi; tuttavia da alcuni rapidi passaggi avevo notato qualche indizio nel tuo blog che lasciava intuire questo inaspettato epilogo della vita matrimoniale dei tuoi ragazzi. Mi sembra ieri quando apprendevo la bella ed emozionante notizia della nascita del tuo primo nipote ...Mi auguro che con il tempo si riaccolgano e trovino nuova linfa vitale di cui alimentarsi per riaprire un nuovo capitolo.

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  4. "l'incapacità di dialogare e di ridefinire i ruoli e di rinunciare ai propri egoismi"
    L'analisi della Luigina mi trova perfettamente d'accordo
    anche se rapportato alla maggior parte delle coppie che scoppiano.

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